Gabriele Caproni photographer


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 À Propos D'Hayange
(2006)

"Hayange, com’è costei?” parafrasando un manzoniano dubbio.
E colti da questa curiosità ad agosto 2005 decidiamo di portare le ruote del camper in quella direzione. Dopo un lungo viaggio arriviamo ad Hayange, città mineriaria nel nord della Francia ai confini con il Belgio,  di sabato mattina.
Prendiamo il tempo di fare una passeggiata, vedere le sue piazze e le sue vie, incontrare un pò di persone.La curiosità di conoscere i nostri conterranei.

Trovo due persone che parlano italiano, chiedo dell’Associazione Lucchesi  nel Mondo. “E’ il mio amico Alberto” mi risponde uno dei due in marcato accento siciliano.
Trova un telefono, mi mette in contatto. “Ci vediamo domani” mi dice Alberto,”...anzi, ti vengo a trovare subito”.
Ci incontriamo, si  chiacchiera di tante cose. Si parla dell’Italia, di Barga, di Piano di Coreglia. Scopro che conosceva bene mio nonno ed i suoi fratelli.
Ci racconta del lavoro che gli italiani hanno fatto in quei luoghi.
Degli italiani che hanno avuto successo, e di quelli che non hanno avuto fortuna.
Si parla del gemellagio. 
Dice una cosa che commuove: “Vedi, il gemellaggio è una cosa importante per le nostre città, ma forse lo è per noi più che per voi. Voi siete Italiani in Italia. Noi siamo Italiani all’estero. L’essere gemellati, per noi, vuol dire essere un pò più vicini a casa...”
Anche le auto degli italiani sono FIAT. Un altro piccolo pezzo d’Italia. Domenica ci porta in giro in auto. Incontriamo una signora che non viene in Italia da 30 anni. Avevo visto suo fratello a Piano di Coreglia proprio cinque giorni prima di partire per  Hayange. Le coincidenze. Gli porterò i saluti.
Lunedì mattina partiamo. Andiamo a salutare Alberto. Non è stato possibile andare via  senza essere suoi ospiti. Mi fa vedere un libro sull’immigrazione. “Questi siamo io e mia moglie, tanti anni fa.”  Ci racconta un sacco di anneddoti. Emanuele, mio figlio, nel frattempo gioca con suo nipote. Sembra di essere a casa. Ci salutiamo con tanta commozione. Vuole che quando si arriva a casa gli telefoniamo per dire che il viaggio è andato bene.
Grazie Alberto, e grazie ad Hayange per aver dato lavoro e ospitato i nostri emigranti.

Barga, 22 luglio 2006






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