Gabriele Caproni photographer
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Immagini del Gusto
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| IMMAGINI DEL GUSTO 400 pg. oltre 1000 foto b/n e colori Testi di Fulvio Merlak, Michele Smargiassi, Lucia Miodini Editore: Edizioni FIAF (Torino) |
IMMAGINI DEL GUSTO MOSTRE LOCALI 280 pg. oltre 1000 foto b/n e colori Testi di Fulvio Merlak, Antonio Lauria Editore: Edizioni FIAF (Torino) |
Scrive nell'introduzione "Immagini del Gusto. Storia e progetto" Lucia Miodini:
Gabriele Caproni del Circolo Fotocine Garfagnana, in Cioccolato, passione da sempre... sceglie invece un punto di vista ravvicinato ed attua una rivisitazione storica attraverso la doppia sequenza ed una diversa scelta di scrittura fotografica, mettendo a confronto il metodo della lavorazione antica e la moderna produzione di cioccolatini.
"Protagoniste - scriva Caproni - sono le mani dei maestri cioccolatieri (...) Nel diciassettesimo secolo i semi di cacao venivano tostati, pestati e lavorati. Oggi prelibate tavole da cinque chili di cioccolato sono pronte da fondere e da plasmare.
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Gabriele Caproni, "Microgusto", nei dittici propone associazioni tra gli alimenti che nel vissuto quotidiano sono usualmente consumati insieme (caffè-zucchero, miele-pecorino, sedano-gorgonzola, pasta-pomodoro, pane-nutella). L'accostamento dei gusti è trascritto nelle associazioni di forme, la visione ravvicinata che, in qualche misura, rende omogenee le coppie di alimenti. "Il cibo visto da vicino, molto vicino (il rapporto è 3:1), diventa - precisa Caproni - composizone astratta in cu il gusto emerge in maniera prepotente. Entrando nel cibo queso gusto si smaterializza da una visione abituale e molto spesso distratta (fast food) in uno slow food visuale , che ci permette di osservare attentamente ciò che mangiamo". Il tempo, la storia, nel precedente lavoro, Cioccolata, passione da sempre..., in questo caso lo spazio, quello della visione, costituiscono una presa di distanza dal consumo affrettato.
Gabriele Caproni del Circolo Fotocine Garfagnana, in Cioccolato, passione da sempre... sceglie invece un punto di vista ravvicinato ed attua una rivisitazione storica attraverso la doppia sequenza ed una diversa scelta di scrittura fotografica, mettendo a confronto il metodo della lavorazione antica e la moderna produzione di cioccolatini.
"Protagoniste - scriva Caproni - sono le mani dei maestri cioccolatieri (...) Nel diciassettesimo secolo i semi di cacao venivano tostati, pestati e lavorati. Oggi prelibate tavole da cinque chili di cioccolato sono pronte da fondere e da plasmare.
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Gabriele Caproni, "Microgusto", nei dittici propone associazioni tra gli alimenti che nel vissuto quotidiano sono usualmente consumati insieme (caffè-zucchero, miele-pecorino, sedano-gorgonzola, pasta-pomodoro, pane-nutella). L'accostamento dei gusti è trascritto nelle associazioni di forme, la visione ravvicinata che, in qualche misura, rende omogenee le coppie di alimenti. "Il cibo visto da vicino, molto vicino (il rapporto è 3:1), diventa - precisa Caproni - composizone astratta in cu il gusto emerge in maniera prepotente. Entrando nel cibo queso gusto si smaterializza da una visione abituale e molto spesso distratta (fast food) in uno slow food visuale , che ci permette di osservare attentamente ciò che mangiamo". Il tempo, la storia, nel precedente lavoro, Cioccolata, passione da sempre..., in questo caso lo spazio, quello della visione, costituiscono una presa di distanza dal consumo affrettato.
